La nazione che distrugge l'ambiente distrugge sé stessa
L’aeroporto Parma non regge la concorrenza dei vicini scali passeggeri di Bologna, Milano Linate e Bergamo Orio al Serio.
Il traffico passeggeri del Verdi è calato da 240 mila nel 2010 a 75 mila nel 2019. Un calo del -68,8% in 10 anni.
SO.GE.A.P., la società di gestione dell’aeroporto di Parma, ha registrato € 67,5 milioni di perdite negli ultimi 20 anni.
L’allungamento della pista di volo abilita aerei con apertura alare fino a 65 metri (oggi fino a 35 metri) e peso al decollo fino a 350 tonnellate (oggi fino a 60 tonnellate).
Il piano di ampliamento dell’aeroporto al traffico cargo prevede 18.339 movimenti: 1 decollo-atterraggio ogni 30 minuti, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno.
Ingente cementificazione per l’allungamento della pista di volo, nuovi piazzali, hangar, capannoni della logistica e pesanti modifiche della viabilità in tutta l’area circostante.
L’aereo è il mezzo di trasporto più inquinante. 18.339 decolli-atterraggi immetteranno enormi quantità di sostanze inquinanti nell’aria che respiriamo.
Il rumore disturbante dei 18.339 decolli-atterraggi, di giorno e di notte, 365 giorni all’anno, si sentirà fino a oltre 6 chilometri dall’aeroporto.
L’allungamento della pista farebbe ricadere l’autostrada A1 e la linea TAV Milano-Bologna in zona di massimo rischio aeroportuale.
Ulteriore fonte di inquinamento e disagi sarà l’aumento di traffico di Tir sulle strade di Parma per movimentare le merci da e verso l’aeroporto cargo.
Il nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti, elaborato da ENAC nel 2022, esclude in modo categorico che Parma possa diventare uno scalo cargo.
Perché SO.GE.A.P. non ha reso pubblico il piano strategico di KPMG per trasformare il Verdi in cargo? Cosa non vuole che i cittadini sappiano?
Peter Weinzierl, ex amministratore delegato di una banca privata austriaca, meglio conosciuta con il vecchio nome di Meinl Bank AG, arrestato con l’accusa di riciclaggio nel maggio 2021 a Londra, rischia l’estradizione negli Stati Uniti (Bloomberg, 13/6/2022). Secondo il Dipartimento di Giustizia USA, Peter Weinzierl potrebbe passare il resto della vita in carcere con l’accusa […]
Annalisa Andreetti, presidente dell’associazione NoCargoParma, fa il punto sulla questione dell’aeroporto Verdi con il direttore di Parma Daily. A che punto siamo? Il progetto di allungamento della pista per trasformare il Verdi in hub Cargo è fermo in Conferenza dei Servizi da quasi un anno e mezzo. Dai documenti che abbiamo potuto visionare risulta che […]
Sabato 22 ottobre, sotto ai Portici del Grano, si è svolta una manifestazione pubblica di protesta contro il progetto di ampliamento dell’aeroporto Verdi, che prevede l’allungamento della pista e l’ampliamento dello scalo per ospitare il traffico aereo cargo. Un progetto aggressivo per il territorio, pericoloso per la salute e la sicurezza, pieno di punti oscuri […]
Sono nove gli scali su cui, secondo il Ministero delle Infrastrutture ed ENAC, è necessario concentrare il traffico aereo cargo in Italia. Per gli altri aeroporti, anche se per alcuni le merci movimentate sono significative, non è possibile un ulteriore sviluppo e anzi se ne prospetta una progressiva graduale riduzione per concentrare il traffico cargo […]
L’aeroporto di Parma ha registrato € 70 milioni di perdite negli ultimi 21 anni
“Salvare l’aeroporto dal fallimento è possibile.” (Parma Daily, 25/01/2013).
“Gli austriaci di Meinl Bank hanno visto bruciare in cinque anni la quasi totalità dei capitali portati al Verdi.” (Sole24Ore, 11/1/2014).
“Aeroporto in perdita, Peri: Enti pubblici non possono ripianare. L’assessore regionale interviene e ricorda: nel 2005 l’ente propose una rete regionale aeroportuale ma UPI e Comune dissero di no.” (Repubblica Parma, 6/10/2014).
“Sogeap oggi deve far fronte a perdite pari a 3,5 milioni a fronte di un fatturato che non supera i 2 milioni.” (Sole24Ore, 12/3/2015).
“Aeroporto di Parma, ultima chiamata: nuovi fondi o scatta la chiusura. La soglia minima di passeggeri che potrebbe consentire allo scalo di competere in Italia è di 2 milioni. Numeri impossibili da raggiungere. L’aeroporto oggi ne conta circa 200mila e con un fatturato che non supera i 2 milioni deve fare i conti con un disavanzo che raggiunge quasi il doppio.” (Sole24Ore, 8/6/2015).
“Aeroporto di Parma in bilico: Comune pronto a versare 1,5 milioni. Un andamento economico insostenibile. Dopo i passivi del 2015 e 2016, anche l’anno corrente sarà chiuso in rosso e a quel punto gli azionisti saranno chiamati per legge a deliberare una congrua ricapitalizzazione per evitare il rischio fallimento.” (Repubblica Parma, 9/10/2017).
“Aeroporto di Parma, Sogeap segna un altro rosso: meno 4,1 milioni nel 2021. Sogeap, la società di gestione dell’aeroporto di Parma, al 31 dicembre 2021 registra una perdita di 4,187 milioni di euro rispetto a una perdita di 2,821 milioni nel 2020.” (Repubblica Parma, 21/9/2022).
La lunghezza della pista di volo è un falso problema, Firenze fa volare milioni di passeggeri all’anno con una pista 564 metri più corta e 15 metri più stretta
Per dimostrare l’inutilità dell’allungamento della pista dell’aeroporto di Parma basta fare un confronto con il traffico passeggeri dell’aeroporto di Firenze:
L’aeroporto di Firenze, di classe inferiore (3C) e con una pista 564 metri più corta e 15 metri più stretta dello scalo di Parma, nel triennio (ante Covid) 2017-2019 ha gestito in media 2.750.454 passeggeri all’anno contro i soli 105.213 dell’aeroporto di Parma.
I dati del grafico qui a lato sono impietosi nel dimostrare che l’allungamento della pista di volo di Parma non è affatto necessario per incrementare il traffico passeggeri. A meno che allungare la pista non sia un pretesto per trasformare il Verdi in aeroporto cargo.
Il vero problema dell’aeroporto di Parma è che ha un bacino di utenza insanabilmente limitato e deve fare i conti con la concorrenza dei vicini scali di Bologna, Milano Linate e Bergamo Orio al Serio, molto più attrattivi e agevolmente raggiungibili in treno o in auto, a cui si aggiungono Milano Malpensa, Genova, Pisa, Firenze, Verona, e Forlì se si allarga il raggio a 150 km, e con una stazione TAV a soli 30 km di distanza.
Il piano nazionale 2022 degli aeroporti di ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) non comprende Parma tra gli scali cargo
Sono nove gli aeroporti — Milano Malpensa e Roma Fiumicino come scali air cargo principali e Brescia Montichiari, Venezia Tessera, Ancona Falconara, Taranto Grottaglie, Lamezia Terme, Catania Fontanarossa e Cagliari Elmas come scali air cargo di riferimento — su cui, secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ENAC, è necessario concentrare il traffico aereo cargo in Italia.
Per gli altri aeroporti, anche se per alcuni — Bergamo Orio al Serio, Bologna Borgo Panigale, Pisa San Giusto, Roma Ciampino e Napoli Capodichino — le merci movimentate sono significative, non è possibile un ulteriore sviluppo e anzi se ne prospetta una progressiva graduale riduzione per concentrare il traffico cargo sugli scali designati.
A queste conclusioni arriva il nuovo piano nazionale degli aeroporti elaborato nel 2022 da ENAC sulla base delle linee guida ministeriali (MIT) in un’ottica di “riconciliazione del trasporto aereo coerente rispetto ai temi della sostenibilità ambientale”. Tramonta quindi l’ipotesi assai irrealistica e velleitaria di ampliare l’aeroporto di Parma al traffico cargo.
Esclusione logica e necessaria, anche per via della stretta vicinanza del Verdi allo scalo di Brescia Montichiari, già pienamente operativo per l’air cargo (29.113 tonnellate di merci nel 2021), che ridurrebbe Parma (zero tonnellate di merci nel 2021) a un inutile quanto insensato doppione.
La singolare storia di Meinl Bank, socio di maggioranza di SO.GE.A.P. fino a ottobre 2019
Peter Weinzierl, ex amministratore delegato di una banca privata austriaca, meglio conosciuta con il vecchio nome Meinl Bank AG, arrestato con l’accusa di riciclaggio nel maggio 2021 a Londra, rischia l’estradizione negli Stati Uniti (Bloomberg, 13/6/2022).
Secondo il Dipartimento di Giustizia USA, Peter Weinzierl potrebbe passare il resto della vita in carcere con l’accusa di avere fatto “volare” 170 milioni di dollari dagli Stati Uniti in conti bancari di società di comodo offshore controllate segretamente da una grande compagnia di costruzioni del Brasile, allo scopo di frodare il fisco brasiliano e corrompere funzionari in giro per il mondo per conseguire importanti gare d’appalto.
Per Meinl Bank, il caso si aggiunge alle precedenti accuse di riciclaggio in Europa e Sud America, una frode di oltre mezzo miliardo di dollari.
Secondo l’OCCRP (Organized Crime and Corruption Reporting Project), al centro dello schema fraudolento c’era Meinl Bank AG, che aveva scommesso molto e perso molto nel settore degli investimenti immobiliari, che aiutava banchieri, politici e imprenditori dell’Europa orientale a sottrarre denaro alle proprie istituzioni e a frodare il fisco.
Il titolare e presidente di Meinl Bank, Julius Meinl, era stato arrestato il 1/4/2009 a Vienna, dopo 18 mesi di indagini da parte delle autorità giudiziarie austriache e del watchdog finanziario del FMA (Financial Market Authority), con l’accusa di frode nei confronti degli investitori di un fondo immobiliare collegato alla sua banca (Reuters, 2/4/2009).
In Italia, Meinl Bank AG è stata socio di maggioranza con il 67,95% di SO.GE.A.P. S.p.A., la società che ha in concessione l’aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma, dal 2008 fino al 15/10/2019, quando l’Unione Parmense Industriali sottoscrive un aumento di capitale di € 8,5 milioni per ripianare le croniche e consistenti perdite di gestione dello scalo parmense e diventa il socio di maggioranza passando dal 6,34% al 60,2%, Meinl Bank scende al 27,7%, i soci pubblici (Comune, Provincia, Camera di Commercio) scendono dal 21% all’8%.
Il tempismo è perfetto: un mese dopo, il 14/11/2019, la Banca Centrale Europea revoca la licenza bancaria a Meinl Bank AG per riciclaggio di centinaia di milioni di dollari e di euro “dirottati” in società di comodo offshore con sede in paradisi fiscali (British Virgin Islands, Antigua, Cayman Islands, Bahamas, Panama, etc.). Nel 2017, con medesime motivazioni, era stata revocata la licenza alla filiale di Meinl Bank ad Antigua.
Purtroppo, nemmeno le vicende di Meinl Bank sono bastate a mettere in discussione i cospicui finanziamenti pubblici stanziati da Stato e Regione alla società privata di gestione dell’aeroporto di Parma.
Ci si aspetterebbe un’indagine approfondita, anche da parte della Corte dei Conti, dato che si tratta di fondi pubblici stanziati a favore di una società privata in grave e perdurante perdita, invece nulla.
L’importante è versare altri € 12 milioni di denaro pubblico in un aeroporto cronicamente agonizzante, che ha registrato € 67,5 milioni di perdite soltanto negli ultimi 20 anni.